SEBASTIANO RICCI (Belluno 1659- Venezia 1734)
Allegoria della Carità
olio su tela
cm 150,7 x 109,5

Il ruolo fondamentale di Sebastiano Ricci nello sviluppo della pittura del nord Italia è noto da tempo. Apre la strada nel primo Settecento con il suo tocco sicuro e la tavolozza tipicamente veneziana brillante; come scrisse Michael Levey: “L’importanza di Ricci come precursore era colossale” (Painting in Eighteen-century Venice, London, 1959, p. 22). Professionalmente si affermò in breve tempo e la sua vita personale non fu priva di drammi: fu incarcerato due volte da giovane, una volta accusato del tentato omicidio della moglie e poi ancora quando la lasciò e fuggì a Torino. Tuttavia questi travagli privati ​​non hanno ostacolato il suo progresso artistico. Viaggiò molto e frequentemente in Italia, ricevette importanti incarichi dall’estero, che lo portarono a trasferirsi in Inghilterra nel 1712. Rimase per circa cinque anni, completando notoriamente un ciclo di grandi dipinti per Burlington House.

Jeffrey Daniels fa risalire questo eloquente quadro di Carità alla prima maturità di Ricci, intorno al 1700, mentre Scarpa ritiene che sia stato dipinto probabilmente circa cinque anni prima, durante il periodo in cui si trovava a Roma e Milano, fermandosi in quest’ultima tra il 1694 e il 1696. Ricci assorbì un vasta gamma di influenze in questi anni, tra cui quella di Annibale Carracci, il cui senso di classicità e fascino armonioso si può qui cogliere, in particolare nelle dolci espressioni delle figure e nell’uso sensibile della luce. La ricca pennellata, particolarmente evidente nei riflessi ben conservati sui panneggi bianchi e sui toni dell’incarnato, è tipica dello stile pittorico e spontaneo di Ricci, che aprì la strada ai grandi artisti veneziani del Settecento.

Bibliografia:

J. Daniels , L’opera completa di Sebastiani Ricci , Milano, 1976, p. 94, fig. 87.

J. Daniels, Sebastiano Ricci , Hove, 1976, p. 107, n. 376, fig. 83.

A. Scarpa, Sebastiano Ricci , Milano, 2006, pp. 290 e 410, n. 411, fig. 103.