SEBASTIANO RICCI (Belluno 1659- Venezia 1734)
La Carità
olio su tela
cm 150,7 x 109,5

Dipinta nell’ultimo decennio del Seicento, questa pregevole tela raffigurante la Carità
lascia ancora trasparire la lezione del primo maestro del Ricci, Federico Cervelli; non
mancano tuttavia i virtuosismi di una fase più matura, come ad esempio il bellissimo
scorcio della culla; J. Daniels ne scrisse: “Benché opera giovanile, mostra per certi
aspetti anticipazioni di Fragonard”. Dunque un’opera della prima maturità che suffraga
le tesi del ruolo fondamentale del Ricci nello sviluppo della pittura del nord Italia nel
Settecento; scrisse M.Levey: “L’importanza di Ricci come precursore era colossale”
(Painting in Eighteen-century Venice, London, 1959, p. 22). J. Daniels fa risalire la
realizzazione di questo quadro all’epoca della prima maturità dell’artista, intorno all’an-
no 1700, mentre A. Scarpa ritiene che l’opera sia stata realizzata un po’ prima, durante
il periodo in cui il pittore fu a Roma e poi Milano, città quest’ultima in cui soggiornò
dal 1694 al 1696. Ricci in quella fase assorbì una vasta gamma di influenze; qui si può
cogliere quella di Annibale Carracci, per il senso della classicità, dell’armonia (riscon-
trabile soprattutto nelle espressioni dei visi) e per il modo di utilizzare la luce. La ricca
pennellata, particolarmente evidente nei riflessi dei panneggi bianchi e nei toni dell’in-
carnato, è tipica del nostro pittore, il quale, col suo tocco sicuro e la tavolozza brillante,
aprì la strada agli altri grandi maestri veneziani del Settecento.

Pubblicazioni:
I Classici dell’Arte, L’opera completa di Sebastiano Ricci, pag. 94, fig.87, Ed. Rizzoli, 1976
Jeffrey Daniels, Sebastiano Ricci, pag. 107, sch. 376, fig. 83, Wayland Publishers Ltd, 1976